Under Pressure: gli individui che ottengono grandi risultati si preoccupano dello stress?

“No allo stress!” è uno slogan che riassume il pensiero di molte persone. Difatti, lo stress non gode di una buona reputazione. Si ritiene che sia la peggiore epidemia della vita moderna e che sia da evitare a tutti i costi. Non è del tutto esatto. Lo stress non ci fa necessariamente ammalare, come dimostrano studi scientifici e psicologici[1]; al contrario, può avere effetti positivi e salutari. In questo caso, l’elemento chiave sta nella valutazione soggettiva[2].
Viviamo in una società che si muove a velocità sostenuta e affrontiamo sempre nuove sfide: gestire un flusso di informazioni sempre maggiore, garantire il massimo rendimento sul lavoro, impegnarsi nell’educazione dei figli o nelle relazioni, coltivare le amicizie. Tutto con la preoccupazione che lo stress possa influire sulla nostra salute.
L’organismo umano tende sempre a raggiungere uno stato di equilibrio, la cosiddetta omeostasi. Sebbene lo stress possa farci perdere momentaneamente questo equilibrio, in realtà abbiamo bisogno di questo stimolo per crescere. Per poter reagire rapidamente in una situazione di minaccia, è bene che la pressione sanguigna e la tensione muscolare aumentino.[3]
Una cosa è chiara: lo stress non è sempre uguale. L’elemento decisivo è costituito soprattutto dalla valutazione soggettiva. Il fattore decisivo è la valutazione soggettiva dell’individuo. [4]
Pensiamo che una situazione sia minacciosa? O vediamo in essa una sfida? Lo stress è talvolta prodotto dall’interazione di elementi esterni (la mancanza di tempo o il rumore per esempio), disponibilità di risorse, percezione personale e reazione corporea a quest’ultima. Anche la durata ha la sua importanza. Se pensiamo a eventi negativi della giornata, lo stress sarà limitato nel tempo – più problematici sono invece gli eventi quotidiani come le sfide che dobbiamo affrontare sul lavoro o la necessità di conciliare lavoro famiglia, tali eventi determinano situazioni di stress durature o ricorrenti. Anche la percezione personale e la reazione corporea a queste ultime hanno la loro importanza. [5]
La situazione in cui il corpo non riesce ad adattare la sua reazione a lungo termine a queste continue richieste può portare nel tempo a una sovraeccitazione del sistema nervoso vegetativo. Esatto, “può”, perché non avviene sempre. E anche qui vale la regola: più pensiamo che lo stress sia positivo, motivante utile, meno ci farà male secondo un sondaggio effettuato dall’università di Lipsia su più di 2000 persone, il 18% dei tedeschi nelle ultime quattro settimane si è trovato in una situazione di stress acuto punto il fenomeno colpisce soprattutto le persone che definiscono in termini negativi il proprio stato di salute, quindi a essere stressato e chi considera lo stress come un rischio per la salute.[6]

Relazioni ormonali
Un dato cruciale dal punto di vista medico è il rapporto tra cortisolo e DHEA (deidroepiandrosterone). Entrambi questi ormoni vengono prodotti dalle ghiandole surrenali ed entrano nel circolo sanguigno il cosiddetto growth Index indica quanto di DHEA in rapporto al cortisolo abbiamo nel sangue. Questo rapporto è influenzabile dalla valutazione soggettiva dello stress come ha dimostrato nel 2017 la Stanford University. Nell’esperimento veniva mostrato ai soggetti un video che sottolineava l’effetto incentivante dello stress o un altro video sui suoi effetti nocivi. Successivamente i partecipanti dovevano parlare liberamente davanti a un gruppo di persone[7]. I dati indicavano che l’umore migliorava in base alla concentrazione di DHEA e accresceva la flessibilità quando si valutava lo stress come una sfida. Lo stress inoltre puoi aiutarci sorprendentemente, a instaurare rapporti interpersonali o a intensificarli. L’effetto si basa essenzialmente sul fatto che il corpo sotto stress produce più ossitocina questo ormone è importante per i rapporti sociali e riesce a rafforzare sentimenti come l’amore e la fiducia, oltre che a ridurre la pressione sanguigna e il livello di cortisolo. I partecipanti sani a cui in uno studio è stato somministrato questo ormone percepivano successivamente meno stress e la variabilità della loro frequenza cardiaca migliorava mentre si abbassava la concentrazione di cortisolo nella saliva.[8]

E il burnout?
Lo stress viene spesso associato al burnout o alla depressione. Nel caso della depressione si tratta di un quadro che viene innescato dallo stress, ma quasi tutte le patologie psichiche hanno numerose cause. In questo caso entrano in gioco anche fattori genetici e neurobiologici oltre a cause psicologiche e sociali.
La sindrome del burnout, al contrario, deriva da uno stress cronico sul luogo di lavoro che non si riesce a gestire.
Le depressioni si accompagnano spesso ad altre malattie mentali o fisiche. I pazienti infatti hanno un rischio 2,5 volte più elevato di ammalarsi di una malattia coronarica in cui si determinano occlusioni o restringimenti delle coronarie. Uno stress elevato influisce invece poco sul rischio di sviluppare queste malattie come spiega un team del Columbia University Medical Center in una metanalisi pubblicata nel 2012.[9] Non è chiaro nemmeno il legame tra ipertensione e stress soggettivo. Alcuni medici dell’università di gottingen e dell’istituto Robert Koch di Berlino hanno scoperto nel 2015 che gli individui che si sentono troppo stressati non tendono maggiormente ad ipertensione rispetto a chi percepisce meno stress. Naturalmente è probabile che lo stress abbia effetti nocivi sulla salute fisica e mentale, tuttavia mentre lo stress intenso e incontrollabile sembra travolgerci e ha un effetto paralizzante, un livello medio di stress può crescere la nostra motivazione. Lo stress ci costringe a procedere in maniera efficace e orientata alle soluzioni: in questo modo, spesso sviluppiamo proprio quelle competenze con cui siamo in grado di gestire i problemi che ci attendono. Cresce la fiducia nelle nostre capacità e la sensazione di avere la situazione sotto controllo questo rapporto produttivo con lo stress virgolette (“sono in grado di gestire la situazione”) ci fa crescere e ci permette di guardare senza paura le sfide future.

4 consigli per quando ci si sente stressati
1. Identificate tutto ciò che vi stressa. Ad attivarsi in questi casi, infatti non è solo il centro cerebrale della paura ma anche la corteccia prefrontale, importante per le decisioni razionali
2. Accettate attivamente la sfida. Se tentate soltanto di evitarla, lo stress finirà per diventare una montagna insormontabile
3. Tentate di vedere il positivo nella situazione che state vivendo. in questo modo lo stress vi darà la possibilità di crescere
4. Concedetevi sempre delle pause di riposo, anche quando la lista delle cose da fare non è esaurita

[1]Selyes H. “The stress of life”. New York: Mc Graw Hill; 1956.

[2] Salleh MR. “Life event, stress and illness”. Malays J Med Sci. 2008 Oct;15(4):9-18. PMID: 22589633; PMCID: PMC3341916.

[3] Yaribeygi H, Panahi Y, Sahraei H, Johnston TP, Sahebkar A. The impact of stress on body function: A review. EXCLI J. 2017 Jul 21;16:1057-1072. doi: 10.17179/excli2017-480. PMID: 28900385; PMCID: PMC5579396.

[4] Schneiderman N, Ironson G, Siegel SD. Stress and health: psychological, behavioral, and biological determinants. Annu Rev Clin Psychol. 2005;1:607-28. doi: 10.1146/annurev.clinpsy.1.102803.144141. PMID: 17716101; PMCID: PMC2568977.

[5] Schneiderman N, Ironson G, Siegel SD. Stress and health: psychological, behavioral, and biological determinants. Annu Rev Clin Psychol. 2005;1:607-28. doi: 10.1146/annurev.clinpsy.1.102803.144141. PMID: 17716101; PMCID: PMC2568977.

[6] Kocalevent, Rüya-Daniela & Hinz, Andreas & Brähler, Elmar & Klapp, Burghard. (2011). Determinants of fatigue and stress. BMC research notes. 4. 238. 10.1186/1756-0500-4-238.

[7] Crum, Alia & Akinola, Modupe & Martin, Ashley & Fath, Sean. (2017). The role of stress mindset in shaping cognitive, emotional, and physiological responses to challenging and threatening stress. Anxiety, Stress, & Coping. 30. 1-17. 10.1080/10615806.2016.1275585.

[8] Uvnas-Moberg K, Petersson M. Oxytocin, ein Vermittler von Antistress, Wohlbefinden, sozialer Interaktion, Wachstum und Heilung [Oxytocin, a mediator of anti-stress, well-being, social interaction, growth and healing]. Z Psychosom Med Psychother. 2005;51(1):57-80. German. doi: 10.13109/zptm.2005.51.1.57. PMID: 15834840.

[9] Davidson KW, Alcántara C, Miller GE. Selected psychological comorbidities in coronary heart disease: Challenges and grand opportunities. Am Psychol. 2018 Nov;73(8):1019-1030. doi: 10.1037/amp0000239. PMID: 30394780; PMCID: PMC6478390.

A cura di:

Antonella Gentile
Psicologa – Specializzanda in Psicoterapia
Si occupa di benessere dell’individuo e del welfare aziendale

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